Questa pasta è un po’ speciale. Si perchè, oltre ad essere fatta con un grano duro antico siciliano, il tumminia, o timilia, ha un altro ingrediente che uno non ci crederebbe mai: la pasta madre!
Apperò…
Un giorno, “per caso”, ho letto un post che parlava di un piatto tradizionale marchigiano, le pincinelle, una pasta fatta con l’impasto del pane. Naturalmente, mi è piaciuta moltissimo questa idea e ho pensato di usarla per utilizzare gli scarti del rinfresco della mia pasta madre, sempre in cerca di un loro perché.
Ho usato proporzioni diverse, rispetto alla ricetta originale, e ho cambiato anche il formato, per onorare la mia regione, la Puglia.
E così sono nati questi deliziosi strascinati, che io ho condito con una salsa di pomodoro, ma sono perfetti anche con le classiche cime di rape, o con i broccoletti.
Immaginate, poi, in quanti altri modi si possono condire?
Ma questo, che ve lo dico a fare…
200 g di farina di grano duro “timilia”, 120 g di esubero di pasta madre di 8 giorni, acqua q.b., sugo di pomodoro fatto in casa.
Ho impastato bene e a lungo sulla spianatoia, poi, staccando un pezzetto di pasta alla volta, ho formato una sorta di lungo grissino spesso circa 0,5 cm., che ho tagliato in bastoncini lunghi circa 5 cm.
Usando indice, medio e anulare insieme, ho fatto pressione su ogni pezzettino di pasta, strisciando l’impasto sulla spianatoia verso di me, fino ad ottenere, appunto, lo strascinato, che risulta cavo dentro e liscio fuori.
Non è assolutamente difficile da fare, anzi è piuttosto divertente. Provate! La pasta che si ottiene è buonissima, vi darà una grande soddisfazione.
Ho lasciato asciugare la pasta mentre ho preparato un sugo di pomodoro, con cipolla, carota,qualche foglia d’alloro e anche un po’ di vino rosso (da qui il colore intenso del sugo).
Infine, l’ho cotta in abbondante acqua salata per pochi minuti. E gnam!!!